FASHION
ENGINEER DESIGNER
Luciano
Di Nardo·Giovedì 17 marzo 2016 - 29 letture
Il
“MODELLISTA”
Oggi è più opportuno identificare questo professionista con il termine
FASHION
ENGINEER DESIGNER, come già avviene in moti altri paesi, o meglio ancora
riqualificarlo come INGEGNERE o ARCHITETTO DEL PRODOTTO e del corpo umano,
attribuendo al termine INGEGNERE il significato più puro del termine, spoglio
del valore formale della nomenclatura scolastica, avvalorandolo come concetto;
frutto d’opera dell’intelletto.
Molti
classicisti ritengono sia un dispendio energie soffermarsi sull’analisi della
definizione, io invece ribadisco di fondamentale importanza adeguarne la
terminologia.
L’esigenza
dell’aggiornamento delle definizioni è determinata dall’evoluzione del costume
e dalla rivalutazione sociale dei mestieri, relegati altrimenti dal razzismo
pseudo-culturale, a mansioni manuali antiche desuete destinate all’estinzione.
La
rinominazione delle qualifiche, ha già portato a rivalutare gli aspetti umani,
sociali e normativi di altre categorie in settori diversi, per esempio,
spazzino, cameriera (non cameriere) facchino ecc. ...
La
ridefinizione della professione deve essere considerata alla pari della
creazione di un nuovo “marchio”.
La "modellistica" è una forma d’arte non opportunamente valorizzata, che va oltre la semplice
progettazione di un cartamodello.
La
consapevolezza del progressivo sviluppo delle proprie abilità e il costante
accrescimento delle conoscenze, proiettano il “Tecnico” in una nuova
dimensione, schiudendogli improvvisamente un modo d’affinità e sensibilità,
ricondizionate in automatismi sensibili alla percezione delle linee, delle
proporzioni e dei particolari, che vanno oltre la staticità delle opere
plastiche.
Il FED Artista dell’effimero è in grado di creare opere uniche che: pur conservando la
loro primitiva funzione rappresentativa, devono rapportarsi alla dinamicità ed
evoluzione per cui sono state progettate.
Nella più
alta rappresentazione, l’Opera dovrà superare le stesse logiche che hanno
definito la sua creazione, rigenerandosi in nuovi oggetti a cui
affidare il nostro messaggio sociale.
Nelle forme
più alte, queste realizzazioni, si definiscono autentiche opere d'Arte, conservando nel tempo il valore del periodo creativo.
Le
rappresentazioni più sofisticate di queste Opere sono in grado di
fondere e trattenere costantemente valori diversi in rapporto alla loro
naturale degradazione.
Chi saprà
accostarsi con lo spirito del ricercatore, subirà l’osmosi energetica di
valori profondi, trarne sensazioni nuove e attivare le chiavi di letture
ottimali per decifrarne l’essenza.
Ripeto che
se, anche non dichiaratamente espresse, le creazioni di moda più
rappresentative, sono autentiche OPERE D'ARTE, che non a caso sono spesso
ospitate in importanti musei.
Luciano Di
Nardo
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